SIAMO CIÒ CHE MANGIAMO

Nutrizionista

L’impossibilità di adeguarsi agli stereotipi fisici che viaggiano soprattutto in rete spesso porta adolescenti e giovani, in particolar modo, a intraprendere “miracolose” diete “fai da te”.

Diete impossibili.

Diete squilibrate.

Diete pericolose.

Da qui la volontà del Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive di creare negli alunni una coscienza alimentare che deriva in modo imprescindibile da una conoscenza degli elementi basilari dei “sani e corretti stili di vita”, argomento di studio inserito nel nostro curricolo di Educazione Civica.

Questo percorso si conclude oramai da diversi anni con un incontro, destinato agli studenti delle classi terze e quarte dell’Istituto Tecnico del settore Economico e del Liceo Linguistico, con il dott. Marco Capocasa, antropologo e biologo nutrizionista, pronto a rispondere con estrema competenza a tutti i dubbi dei nostri ragazzi.

Il dott. Capocasa ha presentato la storia evolutiva dei cambiamenti nelle abitudini alimentari, analizzata sotto il profilo personale, del contesto ambientale e socio-familiare. Fondamentale è stato il momento dedicato alle fake news alimentari, riportate all’interno dell’opera “Assurdità alimentari. Dalle fake news alla scienza della nutrizione”: dimagrire, avere corpi muscolosi, sconfiggere gli inestetismi sembrano essere oggi degli imperativi per obbedire ai quali ci affidiamo a “verità” alimentari che ci giungono tramite canali di informazione inaffidabili e che si avvicinano spesso più alla fantascienza che alla scienza.

Non dobbiamo invece dimenticare che la nutrizione è innanzitutto una questione di salute che riguarda non solo l’esterno, ma soprattutto l’interno del nostro corpo. Difendersi dalle assurdità alimentari non è impossibile, grazie a trattazioni serie e documentate ma al tempo stesso divulgative, come quella del dott. Capocasa, indispensabile per contrastare la “mitologia alimentare”, ossia tutte quelle credenze, mode e fake news scientificamente infondate che, acquistando sempre più credito, rischiano di promuovere uno stile di vita dannoso.

(scritto da prof.ssa Maria Elena Piccinini)