PROGETTO ERASMUS: GLI ALUNNI DEL NOSTRO ISTITUTO OSPITI DEI CORRISPONDENTI SPAGNOLI A PALENCIA
La prima volta che le prof.ssa Paola Talamè e Lucia Capriotti, docenti assegnatarie della Funzione Strumentale Area 4, hanno ricevuto la comunicazione relativa alla destinazione del progetto Erasmus “I miti europei” si sono chieste: “Palencia? Dove si trova?” È cominciata così, con una ricerca su Google Maps, l’avventura con i corrispondenti in Castilla!
Nella prima fase del progetto alcuni alunni delle classi terze e quarte del Liceo Linguistico e dell’Istituto Tecnico del settore Economico e le loro famiglie, coordinati dalle docenti referenti del progetto, hanno accolto i proff. Elsa Sánchez Fresno e Francisco Javier Cisneros Carbajosa e gli studenti dell’Istituto de la Virgen, guidandoli nella visita dei luoghi caratteristici del territorio sambenedettese, del patrimonio storico, artistico e culturale delle città di Ascoli e Pescara, alla scoperta dei miti locali.
Nella seconda fase del Progetto, invece, i nostri ragazzi, sempre guidati dalle docenti referenti, sono partiti alla volta di Palencia, ospiti dei partners spagnoli: viaggiando in pullman verso un tramonto raro da vedere in Italia e un altopiano infinito che sembra non porti da nessuna parte, tra filari interminabili di vigneti, pale eoliche e qualche piccolo borgo o tra campi di grano a perdita d’occhio si può avere davvero l’impressione di trovarsi nel paesaggio descritto nel Don Quijote di Cervantes e di vedere il protagonista combattere contro i mulini a vento o cenare nelle osterie.
Inutile raccontare quanto sia stata incantevole questa esperienza vissuta tra arte, storia, cultura e tradizioni di Palencia, León e Madrid: entrare nei mondi che si studiano è un tesoro che prende forme reali. È questa la scuola che vogliamo. Una scuola in cui il latino è alle radici delle lingue che studiamo, una scuola in cui l’eredità del passato non si legge solo nei libri, ma si vive nei luoghi e negli incontri, in una dimensione sempre più internazionale.
(scritto da prof.ssa Lucia Capriotti)